giovedì 13 febbraio 2020

Come affiancare testo e immagini in Gutenberg

Ottimo articolo che spiega come affiancare testo e immagni con il nuovo composittore di wordpress.
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venerdì 1 novembre 2019

Investe il cane e fugge tra le urla dei presenti: Illecito, reato o grave carenza di umanità?

Pioltello provincia di Milano

"Giovedi 17 intorno alle 21 un’auto blu ha investito un piccolo cane in via Pinturicchio, nel lato a senso unico. Il conducente non si è fermato ma penso si sia accorto di quanto successo perché il cane guaiva terribilmente e varie persone che hanno assistito alla scena (tra cui la proprietaria) si sono messe ad urlare. Nessuno lo vuole colpevolizzare, il cane è scappato pur avendo il guinzaglio ed essendo buio era probabilmente impossibile evitarlo. Però se quell’autista legge questo post potrebbe mettersi una mano sul cuore e farsi vivo?"

Questo il messaggio che una testimone pubblica per fare appello all'umanità dell'autista che ha rallentato dopo l'impatto per poi fuggire tra gli strazianti guaiti della cagnolina, le urla della padroncina e della testimone.

L'articolo 189 del codice della strada, al comma 9 bis, stabilisce infatti che gli utenti della strada che abbiano cagionato un incidente dal quale sia derivato un danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, sono tenuti a fermarsi e a garantire un intervento di soccorso tempestivo.

Le pene prescritte sono variabili a seconda:

-Della diretta ricollegabilità dell'incidente al comportamento del guidatore (a cui corrisponde una sanzione amministrativa che va da 413 euro a 1.658 euro.)

-Del coinvolgimento nell'incidente, quindi anche di chi non lo ha provocato ma ne è coinvolto (a cui corrisponde una sanzione amministrativa che va da 85 a 338 euro)

-In caso di decesso dell’animale dovuta al mancato soccorso e, pertanto, derivata dalla condotta omissiva dell’investitore, è possibile che si integri il grave reato di uccisione di animali (punita con la reclusione da quattro mesi a due anni)

Non è da escludere, poi, che se dall’omissione di soccorso di animali derivi non la morte, ma il ferimento dello stesso, si integri l’ipotesi delittuosa di maltrattamento di animali,  punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da cinquemila a trentamila euro.

È chiaro che l'omissione di soccorso non si limita quindi ad incidenti che coinvolgono esseri umani; ma la questione più importante che emerge riguarda l'umanità intesa come la capacità di provare compassione e di prodigarsi per il prossimo, prerogativa che molti ritengono esclusivamente umana ma che spesso da appassionato di etologia riscontro quasi più facilmente nei comportamenti degli animali non umani.

Non so cosa capiti nella testa di una persona che nonostante la sua totale innocenza decida di lasciarsi dietro le spalle un cagnolino con il bacino fratturato e una ragazzina in lacrime, aggiungendo all'enorme dispiacere della famiglia per l'infortunio subito dal cane anche la rabbia per quello che potendo essere visto come un incidente si è trasformato in uno schiacciante senso di frustrazione per l'ingiustizia ricevuta.

A questo punto mi chiedo dove sia questa umanità che ci rende superiori e ci affranca dal mondo delle "bestie"?
Quale esempio vogliamo dare alle generazioni future se lasciamo che avvenimenti del genere passino inosservati e non facciamo in modo che non riaccadano più?

Vi lascio con questo spunto di riflessione.






(Lei è pupa e fortunatamente è fuori pericolo, ma il bacino rimarra sempre fratturato e non recupererà la piena mobilità della zampa sinistra)


Andrea Capalbo educatore cinofilo.


mercoledì 13 settembre 2017

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